Studio MAS

MISURA DEI LIVELLI DI ANTICOAGULAZIONE IN PAZIENTI CON FIBRILLAZIONE ATRIALE IN TRATTAMENTO CON FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI AD AZIONE DIRETTA (DOAC) ED INCIDENZA DI COMPLICANZE EMORRAGICHE E TROMBOEMBOLICHE.
STUDIO OSSERVAZIONALE, PROSPETTICO, MULTICENTRICO (“MEASURE AND SEE”)  

The MAS study (“Measure And See”) a START-FCSA study

La terapia anticoagulante orale è raccomandata in molte condizioni cliniche per trattare e prevenire il tromboembolismo venoso e arterioso. Fino a pochi anni fagli unici farmaci disponibili, erano gli antagonisti della vitamina K (VKA),iqualia causa delle loro caratteristiche farmacologiche, richiedono un frequente monitoraggio del laboratorio e un adeguato aggiustamento della dose(1). Gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) sono stati introdotti nella pratica clinica per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (NVAF) e per la prevenzione e il trattamento del tromboembolismo venoso(2-5). Contrariamente ai VKA, i DOAC sono stati proposti senza la necessità di test di laboratorio e di adeguamento della dose perché gli studi clinici di fase III hanno mostrato efficacia e sicurezza a dosi fisse, basate solo su criteri clinici(2-6). Tuttavia, è stata dimostrata un'alta variabilità inter-individuale con tutti i DOAC a diversi dosaggi. Inoltre, analisi post-hoc e segnalazioni della FDA relative agli studi RE-LY, Rocket e Hokusai (7-13)hanno mostrato che le concentrazioni plasmatiche didabigatran, rivaroxaban ed edoxaban sono correlate al rischio relativo di emorragie e complicanze tromboemboliche, suggerendo che il dosaggio dei DOAC potrebbe essere clinicamente rilevante per aumentare la sicurezza e l'efficacia di questi trattamenti. Di conseguenza, un problema ancora aperto è quello di capire se, nella “real life”, la misurazione dei livelli di DOAC può identificare pazienti a maggiore rischio di eventi emorragici e/o tromboembolici.

Le linee guidadellaFederazione Centriper la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA) (14)raccomandano di eseguire visite di follow-up dopo 1 mese dall’inizio della terapia con DOAC e in seguito ogni 3-6 mesi, allo scopo di verificare la compliance del paziente(in quanto un calo dell’aderenza potrebbe esporre i pazienti a gravi rischi di eventi tromboembolici), indagare riguardo eventuali complicanze tromboemboliche o emorragiche avvenute in corso di terapia, verificare la presenza di trattamenti farmacologici potenzialmente interferenti con DOAC, ed eseguire gli esami ematochimici necessari(15, 16).L’esecuzione di appropriati test almeno dopo 15-30 giornidall’inizio del trattamento permette diavere un valore di laboratorio allo steady-statedei livelli di DOAC  

Referente: Dott.ssa Sophie Testa


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